venerdì 14 aprile 2017

SINDROME DA REFLUSSO: cibi SI, cibi NO

Sai riconoscere il reflusso gastrico?
Quando si parla di reflusso gastroesofageo si intende quella condizione. per cui il contenuto dello stomaco risale in esofago. I tipici sintomi legati al reflusso gastroesofageo, sono: bruciore (pirosi) localizzato nella parte alta dell’addome (epigastrio) accompagnato meno da rigurgito acido o a livello restrosternale con percezione della risalita di materiale acido lungo l'esofago.
Talvolta al bruciore, si associa scialorrea (aumentata secrezione salivare); tale disturbo può essere accusato come “dolore” simile a quello dell'angina pectoris che fa subito pensare ad una causa cardiaca.
Poiché il reflusso può anche superare la valvola superiore dell’esofago ed interessare faringe, laringe e polmoni, può avvenire che si manifesti una sintomatologia extraesofagea quale faringite (mal di gola ricorrente), laringite cronica ed altre affezioni delle corde vocali o delle aritenoidi (polipi, granulomi, ecc.), sensazione di nodo alla gola (sensazione di corpo estraneo e di contrazione alla gola), bronchiti croniche ed asma bronchiale, patologie del naso e del rinofaringe, sindrome da apnea notturna, laringospasmo, alitosi, erosione dello smalto dentario.

Alimenti da EVITARE









Ecco di seguito gli alimenti che andrebbero evitati in caso si soffra di reflusso: 
  • Arancia e succo d’arancia 
  • Biscotti al burro 
  • Biscotti al cioccolato 
  • Caffè 
  • Caramelle 
  • Carni molto cotte: stracotti, gulasch, bolliti, ragù. 
  • Cibi fritti 
  • Cibi piccanti 
  • Cioccolato 
  • Condimenti grassi 
  • Formaggio molle fresco 
  • Frittelle 
  • Gelato 
  • Grasso visibile della carne e degli affettati. 
  • Limonata 
  • Limone 
  • Liquori 
  • Lombo di manzo 
  • Mirtilli 
  • Panna acida 
  • Patate in insalata 
  • Patatine in busta 
  • Piatti già pronti (perché per la loro preparazione sono spesso utilizzati molti grassi) 
  • Pomodori 
  • Pompelmo e succo di pompelmo 
  • Purè di patate 
  • Salse con panna, sughi con abbondanti quantità di olio, margarina, burro, strutto dolci con creme. 
  • Spalla di manzo 
  • Superalcolici. 
  • Tè 
  • Vino 
Raccomandazioni di carattere generico: 
  • Evitare i pasti abbondanti, preferendo pasti piccoli e frequenti
  • Privilegiare un’alimentazione a basso contenuto di grassi
  • Evitare cibi e bevande troppo calde o troppo fredde
  • Evitare l’assunzione di abbondanti quantità di liquidi durante i pasti, gli stessi vanno sorseggiati lentamente nel corso della giornata
  • Mangiare lentamente, masticando con calma i bocconi

Alimenti da consumare con MODERAZIONE









In caso di reflusso è consigliabile ridurre anche il consumo eccessivo di alimenti che possono essere associati alla comparsa o al peggioramento dei sintomi di reflusso: 
  • Aglio 
  • Bevande gassate 
  • Birra 
  • Cipolle cotte 
  • Coca cola 
  • Crauti 
  • Formaggio tipo cheddar 
  • Hot dog (di maiale e di manzo) 
  • Ketchup 
  • Lamponi 
  • Latte 
  • Latte scremato 
  • Menta 
  • Mozzarella 
  • Muesli 
  • Pepe 
  • Peperoni 
  • Pesca 
  • Porri 
  • Prosciutto 
  • Scalogno 
  • Sidro di mela 
  • Uva 
  • Yogurt 

Alimenti CONSENTITI











Alimenti che invece possono essere consumati con tranquillità sono: 
  • Cereali integrali 
  • Acqua minerale 
  • Albume dell'uovo 
  • Banana 
  • Biscotti senza grassi 
  • Bistecca 
  • Broccoli 
  • Carne nei tagli più magri 
  • Carote 
  • Cavolo 
  • Cereali all’avena 
  • Cereali alla crusca 
  • Cous cous 
  • Crackers dolci 
  • Crackers salati 
  • Dolci di riso 
  • Fagioli verdi 
  • Feta 
  • Formaggi alla soia 
  • Formaggi cremosi senza grassi 
  • Formaggi di capra 
  • Formaggi: primo sale, fiocchi di latte, mozzarella di vacca, Grana Padano DOP. 
  • Latte o yogurt scremati o parzialmente scremati. 
  • Liquirizia 
  • Mela e succo di mela 
  • Mela essiccata 
  • Molluschi e crostacei (consumo limitato massimo 1 volta a settimana). 
  • Olio extra-vergine di oliva a crudo. 
  • Pane bianco 
  • Pane di segale 
  • Patate al forno 
  • Patate bollite 
  • Pesce fresco soprattutto di branzino, sogliola, orata, merluzzo (limitare il consumo di pesci grassi come salmone, capitone, anguilla). 
  • Piselli 
  • Prosciutto crudo, cotto, speck, bresaola, affettato di tacchino/pollo. 
  • Riso integrale 
  • Riso raffinato 
  • Uova (non fritte) 
Corrette norme comportamentali
  • Smettere di fumare 
  • Evitare di indossare cinture o abiti molto stretti in vita perché aumentano la pressione sull’addome, facilitando il reflusso
  • Evitare di sdraiarsi subito dopo i pasti. Dopo mangiato, bisognerebbe aspettare almeno due o tre ore prima di coricarsi e nel caso farlo cercando di stare con la schiena leggermente sollevata 
  • Evitare di svolgere attività fisica a stomaco pieno, soprattutto se si tratta di esercizi che impegnano la muscolatura addominale
  • Alzare la parte anteriore del letto di 10-15 cm: aiuta a mantenere l’esofago in posizione verticale anche quando si è sdraiati e impedisce la risalita di materiale acido dallo stomaco, evitare, invece, di utilizzare pile di cuscini, perché così facendo si assume una posizione che incrementa la pressione sull’addome
  • In presenza di sovrappeso/obesità: ridurre gradualmente peso e la circonferenza addominale, attraverso un’alimentazione ipocalorica equilibrata ed un regolare esercizio fisico , sempre sotto controllo medico

Articolo uscito nella versione on line di PAZIENTI.IT  
http://pazienti.it/blog/reflusso-gastrico-gli-alimenti-da-evitare-14042017




CUCINA GIAPPONESE E LONGEVITA'




Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità il Giappone è stato definito il paese con la più alta aspettativa di vita al mondo.





Numerosi sono i fattori che contribuiscono a rendere ciò possibile: sicuramente caratteristiche genetiche tramandate di generazione in generazione, ma anche stile di vita e abitudini alimentari.





Secondo Naomi Moriyama, autrice del libro Japanese Women Don't Get Old or Fat: Secrets of My Mother's Tokyo Kitchen, l’alimentazione sicuramente gioca un ruolo preponderante non solo nell’allungare l’aspettativa di vita di queste popolazioni, ma anche nel prevenire patologie quali tumori, arteriosclerosi, diabete, ictus e infarto. Il segreto probabilmente risiede nel combinare porzioni piccole realizzate con cibi a basso contenuto calorico come pesce e verdura con grassi sani e proteine, che aiuta a mantenere il corpo in forma.
Sicuramente il fatto di impiegare nella preparazione degli alimenti pochissimo sale e di introdurre cibi ricchi di flavonoidi, vitamina E, licopene e carotenoidi, aiuta molto a mantenersi in salute.
Queste popolazioni hanno anche l’abitudine a bere molto tè al gelsomino, che pare giochi un ruolo importante nella prevenzione del cancro.
È noto che alcuni composti chimici naturali sono in grado di rallentare la crescita delle cellule tumorali, altri invece facilitano l'apoptosi ( il "suicidio programmato") oppure svolgono attività anti angiogenesi, cioè bloccano lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni in prossimità dei tumori, rendendo loro difficile nutrirsi e quindi ingrandirsi. 
Questi composti si trovano in larga parte in alimenti quali: 

- alghe ricche anche in minerali (iodio, potassio, ferro e calcio) e amminoacidi essenziali 
- soia che grazie agli isoflavoni in essa presenti è in grado di proteggere da tumori dipendenti dagli ormoni, come il cancro del seno o della prostata. 

Il consumo di alimenti fermentati così largamente impiegati nella cucina giapponese fa davvero bene?

Gli alimenti fermentati sono in grado di rinforzare il sistema immunitario grazie alla presenza dei batteri benefici in essi contenuti in grado di mantenere in salute l’apparato digerente, aiutando ad avere più energia e a migliorare il riposo notturno.
Nella cucina giapponese gli alimenti fermentati la fanno da padrone; basta pensare alle umeboshi ovvero alle prugne in salamoia (che in realtà sono albicocche), al miso o al tempeh che derivano soia fermentata. 
Gli alimenti fermentati sono in grado di facilitare la digestione modificando il PH, aiutano a prevenire la nausea, esercitano proprietà disintossicanti e antibatteriche e aiutano a ristabilire il corretto funzionamento della flora batterica intestinale essendo ricchi in “batteri buoni”. Inoltre apportano enzimi e vitamine B e C che svolgono un'azione antiossidante, depurativa e digestiva.
Il miglior modo di consumare cibo fermentato per trarne beneficio è consumarlo crudo e a temperatura ambiente; la cottura infatti disattiva i fermenti. 

Eccone alcuni alimenti fermentati tipici della cucina giapponese:

- Tempeh l'alimento ottenuto dai fagioli di soia cotti, a cui vengono aggiunti il fungo Rhizopus Oligosporus e l'aceto; ricco di isoflavoni, probiotici e aminoacidi essenziali. 
- Tè kombucha che in Giappone è conosciuto con il nome di tè "kocha kinoko" è un probiotico naturale definito nei secoli un elisir di lunga vita. Oltre a migliorare la digestione, il kombucha aiuta stomaco, milza e reni nello svolgimento delle loro funzioni. 
- Miso, condimento antico a base di cereali, soia e sale marino integrale. in grado di migliorare le funzioni intestinali e a rinforzare il sistema immunitario. 

 Pesce crudo, rischi e controindicazioni

Il consumo di pesce crudo è legato ad alcune patologie: 

- Parassitosi, dovute all'assunzione di alimenti contaminati da organismi patogeni come protozoi, larve e amebe 
-Infezioni, dovute all'assunzione di alimenti contaminati da microorganismi patogeni quali batteri e virus 
- Intossicazioni, dovute all'assunzione di alimenti contaminati solo dalle tossine batteriche o delle alghe 
- Tossinfezioni, dovute all'assunzione di alimenti contaminati sia da batteri patogeni che le rispettive tossine 


Se mangiati crudi, i molluschi bivalvi possono trasmettere all’uomo patologie quali: 

- Epatite virale: malattia sistemico-epatica determinata dal virus HAV 
- Salmonellosi, Tifo e Paratifo 
- Colera 
- Tossinfezione da Escherichia Coli 
- Tossinfezione da Vibrio Parahaemoliticus, che interessa particolarmente il Giappone 

La parassitosi intestinale da Anisakis invece è scongiurabile da un abbattimento del pesce a -20°C per almeno 24 ore.
E’ doveroso ricordare che esistono anche forme di contaminazioni tossiche da alghe marine che riguardano soprattutto pesci di grosse dimensioni come barracuda, carangidi ecc.

Si sconsiglia quindi il consumo di pesce crudo ai soggetti immuno depressi, come pazieni con neoplasie o in trattamento chemioterapico, coloro che sono affetti da HIV, anziani, diabetici, donne in gravidanza. 





Questo articolo è uscito nel mensile "Cucina Moderna" del mese di maggio 2017