martedì 9 febbraio 2016

Conosci la differenza fra Indice e Carico Glicemico?


Sempre più persone sono attente a mangiare cibi a basso indice glicemico, ma non tanti sanno che valutare il carico glicemico è quasi più importante per seguire un’alimentazione equilibrata.

Cerchiamo di dare un po’ di definizioni.



L’indice glicemico (IG) è la misura dell’innalzamento della glicemia determinata dall’ingestione di 50 grammi di carboidrati di un alimento, rispetto a 50 grammi di carboidrati di un alimento standard ( glucosio).

Questo parametro è importante soprattutto per chi soffre di diabete perché consente di operare un controllo sui propri livelli di glicemia.
Inoltre alimenti a IG basso (solitamente cibi integrali e sono ricchi di nutrienti come fibre, vitamine, minerali es mele, pomodori, ecc), possono coadiuvare il dimagrimento aumentando il senso di sazietà senza apportare troppe calorie. 
I valori relativi all’indice glicemico, vanno considerati, come valori puramente indicativi in quanto si riferiscono sempre e solo all’alimento in quanto tale e non alla quantità effettivamente consumata.

L’IG inoltre può variare molto da una persona all’altra, a causa del fatto che quando consumiamo alimenti contenenti carboidrati, questi passano dall’intestino al sangue, portando ad un innalzamento dei livelli di glucosio ematico che può dipendere da diversi fattori quali: la composizione dell’alimento, il luogo di coltivazione e raccolta, il contenuto in amidi, proteine, fibre e grassi, la combinazione con altri alimenti, il tipo di cottura, il grado di maturazione (nel caso della frutta). 
Il carico glicemico (CG) è un parametro che valuta l’effetto sulla glicemia di un alimento basandosi sulle quantità effettivamente consumate di un determinato alimento. Questo lo rende un parametro più preciso per calcolare il consumo quotidiano dei vari alimenti. Mentre l’indice glicemico è la misura della qualità dei carboidrati, il carico glicemico è la misura della loro quantità in quanto tiene conto sia dell’IG che del contenuto di zuccheri per porzione consumata.


FORMULA PER IL CALCOLO DEL CARICO GLICEMICO

(Indice glicemico / 100) x g di carboidrati a porzione





Nella pratica quotidiana, calcolare il CG diventa più utile in quanto, a seconda delle dimensioni della porzione, il carico glicemico di alimenti diversi può risultare simile nonostante l’indice glicemico degli stessi sia molto diverso.

Infatti mangiando grandi quantità di un alimento con IG basso, si riscontrerà un innalzamento della glicemia maggiore rispetto a mangiare una quantità ridotta di un alimento con IG elevato.
Consumare alimenti ad alto carico glicemico aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e molti altri fenomeni patologici; al contrario, utilizzare cibi a basso carico glicemico può prevenire l'obesita', il diabete, la resistenza all'insulina, e la comparsa di ipoglicemia .
L'assunzione di alimenti ad elevato indice e carico glicemico causa un brusco aumento della concentrazione di glucosio nel sangue; poiché la glicemia deve rimanere entro un range di valori costante (fra 70 e 120 mg/dl), al picco glicemico segue un rapido rilascio di insulina. Quest'ormone prodotto dal pancreas facilita il passaggio del glucosio dal circolo sanguigno alle cellule dei tessuti, influenzandone il metabolismo. Tuttavia, le cellule non sono in grado di metabolizzare grossi quantitativi di glucosio in tempi rapidi; per questo motivo gli zuccheri in eccesso vengono depositati sottoforma di riserve glucidiche (glicogeno) o lipidiche (aumento del tessuto adiposo).
Gli effetti dannosi di un'alimentazione ricca di carboidrati ad elevato indice glicemico può portare ad eccesso di insulina in circoli che può portare ad un brusco calo della glicemia (ipoglicemia reattiva).
Per garantire la corretta omeostasi i livelli di glucosio ematico devono rimanere costanti nel tempo in modo da soddisfare i fabbisogni energetici dei vari organi; quando si registra una repentina diminuzione di tale parametro, l’organismo registra l’evento come segnale di stress. I centri ipotalamici captano la necessita di zucchero ed elaborano una serie di segnali che stimolano il senso della fame.
Se l'individuo, preso dall'appetito, assume nuovamente alimenti ad alto indice e carico glicemico il processo riprende dall'inizio, entrando in un circolo vizioso molto dannoso per salute.