venerdì 20 febbraio 2015

psiconeuroendocrinoimmunologia: una disciplina dalle mille virtù



La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è una disciplina che si basa sui lavori di Hans Selye sullo stress degli anni trenta in cui viene presa in esame la relazione fra il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino.
PNEI, rappresenta nel panorama scientifico, un elemento innovativo, che consente di ampliare la visione clinica tradizionale mettendo in relazione salute e attività motoria.
E’ noto da studi degli anni novanta che l’eccessiva sollecitazione muscolare, induca la produzione di miochine ( citochine pro-infiammatorie) da parte dei miociti. 

Parallelamente, fu evidenziato che un regolare e moderato allenamento oltre che presentare una significativa risposta contro i disturbi correlati con la Sindrome Metabolica come aterosclerosi, sovrappeso, diabete, colesterolo, etc, presenta un ruolo estremamente importante nella regolazione dell’umore. A seguito dell’attività fisica il cervello produce infatti una particolare sostanza oppioide: l’anandamide che dona senso di diffuso benessere. Il termine "runner’s high" è ormai una definizione diffusa che indica lo stato di euforia e benessere che si insatura a seguito di attività motoria come la corsa e il jogging. PNEI pone speciale rilievo anche al ruolo euforizzante legato al ballo da intendere come movimento “coreografico” praticato presente in ogni luogo fino dall’antichità. Il ballo permette a tutto il corpo di muoversi; la musica infatti favorisce il coordinamento del corpo, i balli di gruppo poi favoriscono la socializzazione e il rafforzarsi dei rapporti sociali.

Sarebbe quindi corretto cominciare a pensare ad una “terapia fisica”, intesa come parte integrante del generale cambio di stile di vita volto alla cura dell’essere umano. Sono sempre più numerosi, inoltre, studi scientifici che cercano di spiegare i benefici legati all’attività fisica e il loro spiccato ruolo nel potenziamento delle difese immunitarie. E’ infatti emerso come il sistema immunitario di coloro che camminano 5 giorni a settimana per circa 30-45, risulti essere più forte di coloro che hanno uno stile di vita sedentario. Resta comunque il fatto che i maggiori benefici vengono tratti da un regolare ma moderato esercizio fisico, mentre sforzi eccessivi e prolungati, anche in soggetti allenati, possono provocare una immunosoppressione rendendoli più vulnerabili alle infezioni e ai malanni stagionali.



PNEI e obesità 

Il Sistema PNEI potrebbe essere un valido alleato per combattere il dilagante problema dell’obestità: abbassando i livelli di stess, aumentando il buonumore, la socialità e combattendo la sedentarietà.
L'obesità è una patologia tipica, anche se non esclusiva, delle società "del benessere" ed è quasi sempre correlata ad altre malattie, tra cui le disfunzioni cardiocircolatorie, diabete mellito di tipo 2, patologie a carico del sistema osteo-articolare, ictus, sindrome da apnea notturna e alcuni tipi di tumore. L'obesità è più comunemente causata da una combinazione di eccessivo apporto calorico, mancanza di attività fisica, ma potrebbe anche essere influenzata da fattori di tipo cognitivo e genetico interferenti reciprocamente; nonché dallo stress.
Secondo alcuni autori australiani, studi sull'uomo hanno dimostrato che soggetti esposti a stress rilevano una maggiore preferenza verso cibi grassi e molto dolci. Studi sui roditori, effettuati dagli stessi autori hanno dimostrato che una dieta ricca di grassi e zuccheri porta negli animali cambiamenti chimico-biologici a livello dei neurotrasmettitori responsabili del senso di fame e sazietà. Una dieta ricca di grassi e/o zuccheri sembrerebbe coadiuvare l’ attenuazione di comportamenti ansiogeni in ratti esposti a stress, identificando questi alimenti come “cibi del conforto”.
Sicuramente anche la componente genetica gioca un ruolo determinante nell’instaurarsi del fenomeno dell’obesità, in particolare per quanto concerne la variabilità genetica legata alle vie di trasmissione della dopamina.
Una dieta controllata e bilanciata, un corretto e adeguato esercizio fisico oltre che un mirato approccio psicologico sono da ritenersi dei capisaldi per una terapia preventiva e curativa contro l'obesità.