lunedì 28 ottobre 2013

La scorretta abitudine di "alimentarsi con i farmaci"


In tutti i Paesi sviluppati, il consumo eccessivo di farmaci sta assumendo connotati sempre più  importanti...diventando un problema reale per i danni che produce sulla salute. L’ uso eccessivo di farmaci induce alla formazione delle malattie iatrogene.
L'uso appropriato delle medicine è necessario per la cura di molte malattie, l'importante è non abusarne e assumerle a caso senza una reale necessità. Sicuramente l'auto prescrizione indotta da pubblicità televisive oppure da consiglio di  amici e conoscenti può rivelarsi deleteria. La cosa che realmente va saputa è che qualunque  medicinale, se preso scorrettamente può provocare intossicazioni più o meno gravi e produrre effetti collaterali che sono tollerabili solo se il loro utilizzo è assolutamente indispensabile. Quindi farmaci e medicinali non vanno assunti senza che sia stata fatta una diagnosi precisa e senza prescrizione medica, o non rispettandone la corretta posologia.

Pericoli legati ai farmaci
In particolare, un abuso dei farmaci di sintesi fa male alla pelle. Tutti i medicinali chimici affaticano il fegato, intossicano il sangue producendo sgradevoli effetti collaterali sulla pelle come: cellulite, fo­runcolosi, acne, peggioramento delle rughe già formate, smagliature, problemi di sovrappeso o deperimento, al­terazioni dei sistemi muscolari e dello strato di collagene.
I farmaci più coinvolti in questo genere di effetti collaterali (e che dunque vanno evitati o assunti con estrema cautela) sono anche quelli più facilmente usati a sproposito, come i cortiso­nici, gli antibiotici, gli antipiretici come il paracetamolo e gli antinfiammatori come la nimesulide, che causano danni anche gravi a fegato, stomaco e intestino.
Oltre a quelli già citati, ci sono altre ca­tegorie di farmaci il cui consumo prolungato o eccessivo può avere ripercussioni negative sulla salute e sulla pelle. Un abuso di tranquillanti, sedativi e antidepressivi provoca aumento di peso, mal di testa, pro­blemi di memoria, verti­gini, tremori, tachicardia e aritmie.
Un uso frequente di lassativi può alterare la flora batterica e irritare la mucosa intestinale, provocando coliti e ulcerazioni e generando uno stato di infiamma­zione cronica che causa malassorbimento e impedisce alla pelle di essere nutrita in maniera corretta.

Alimenti preziosi che possono sostituire alcuni farmaci
La natura nei secoli ci ha sempre offerto dei rimedi naturali che sono risultati preziosissimi per mantenerci in buona salute e spesso ha salvato popolazioni intere da carestie ed epidemie.
La scienza moderna sta riprendendo in mano tali alimenti, riscoprendone le importanti doti, è quindi compito degli esperti divulgare tale conoscenza  a tutti, in modo da esaltare indurre ad adottare stili di vita sani e naturali.













Evitiamo quindi  il più possibile il ricorso ai farmaci, per proteggere salute e bellezza, riservandoli ai casi di assoluta necessità e curando i disturbi ordinari con l’ ampia gamma di rimedi alternativi ma comunque efficaci che il mondo del na­turale mette a nostra disposizione.

E’ bene assumere i farmaci di sintesi solo se sono strettamente necessari, altrimenti si rischia di creare dipendenza e di riempire l’ organismo con scorie nocive per la salute e anche per la pelle. Inoltre, se possibile, è bene preferire sempre l’alternativa naturale.

giovedì 24 ottobre 2013

Rucola e le sue importanti proprietà


La rucola o ruchetta, nome latino “eruca sativa”, da sempre famosa per le sue proprietà curative e nota fino dal tempo dei Romani per le sue virtù afrodisiache.
Oggi con il nome di rucola o ruchetta si intendono due piante diverse:
- la verdura coltivata a foglie più larghe, ingrediente d’insalate, risotti, pasta e contorni di carne;
- l’erba aromatica selvatica a foglie più piccole, che cresce spontanea nell'Italia mediterranea, dal livello del mare fino agli 800 m d'altezza.

La rucola, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae (Cruciferae), a cui appartengono importanti virtù quali quelle di  stimolare l'appetito e migliorare la digestione; molto usata per l'astenia e per chi presenta una stanchezza psichica e fisica. Nei preparati erboristici e fitoterapici viene utilizzata per le sue proprietà di diuretico, di drenante, di purificante per il fegato e come aiuto dell'eliminazione dei gas intestinali oltre che come ottimo calmante per contrastare la tosse.


Valori nutrizionali (per 100 g) * Dati testudomaniac.com ** Dose Giornaliera Raccomandata

Cruda*
DGR **
Energia
25 kcal
Proteine
2,58 g
Glucidi
3,65 g
Lipidi
0,66 g
Fibre
1,6 g
30 g
Sodio
27 mg
Potassio
369 mg
2 000 mg
Calcio
160 mg
800 mg
Ferro
1,46 mg
14 mg
Magnesio
47 mg
375 mg
Selenio
0,3 mg
55 µg
Vitamina C
15 mg
80 mg
Vitamina B5
0,437 mg
6 mg


Da un punto di vista alimentare, vi ricordo che contiene in particolare ferro, potassio, fosforo e calcio, e vitamina C.

Presenta un quantitativo di calorie molto basso, solo 25 kcal ogni 100 grammi, per tanto viene prevalentemente consumata in insalata, anche se è ottima anche cotta e comunque in campo alimentare la ritroviamo anche come base di molti liquori.
Al di là di tutte queste proprietà e benefici, è sconsigliato assumerla in grandi quantitativi poiché a dosi elevate produce un metabolita che ha effetti negativi ed irritanti sul nostro organismo. E' infatti doveroso dire che la rucola se cotta e se mangiata da persone intolleranti a questo tipo di pianta, può addirittura diventare velenosa e come tale pericolosa per la vita. La cottura quindi compromette gli effetti positivi dell’assunzione di questa pianta, anche perchè se protratta per oltre i 30 minuti di tempo, la cottura distrugge le vitamine e “tiocinati” ovvero composti con alte proprietà antitumorali e antiossidanti.




mercoledì 16 ottobre 2013

I LEGUMI e la loro importanza nella sana alimentazione Italiana


I legumi sono alimenti "antichi". Di loro si parla già nell'Antico Testamento e nell'Iliade, e tracce del loro utilizzo sono state ritrovate nelle Piramidi Egizie. Sono detti "la carne dei poveri", perché l'Italia contadina, fino agli anni Cinquanta, ha vissuto grazie ai legumi, prevalentemente cucinati in minestra, da soli o tutti insieme, meglio se assunti in concomitanza ai cereali in quanto si tratta di alimenti ricchi di proteine e di nutrienti.

Quali sono i legumi?

Fagioli, lenticchie, ceci, piselli, fave (ma anche lupini, arachidi, soia ecc...) sono i semi delle piante leguminose. Di ognuno di essi esistono moltissime varietà, con differenti colori e sapori. Tutti hanno però in comune le preziose caratteristiche nutrizionali: costituiscono, infatti, una buona fonte di carboidrati, di fibra (soprattutto nelle parti più esterne del seme), di vitamine del gruppo B e di minerali (fosforo, ferro e calcio), ma soprattutto sono una buona fonte di proteine.


Legumi + cereali 

Le proteine dei legumi forniscono al nostro organismo aminoacidi essenziali in discreta quantità, superiore a quella presente nelle proteine di altri vegetali, come frumento, mais e riso. I cereali però contengono aminoacidi solforati, che sono invece scarsi nei legumi.
Associando cereali o loro derivati (pane, pasta, riso, ecc.) con i legumi, si offre all'organismo una miscela proteica il cui valore biologico è paragonabile a quello delle proteine animali. È quello che succede in tanti piatti "unici" tradizionali della cucina mediterranea, come pasta e fagioli, pasta e ceci, o riso coi piselli.

Porzioni
Dovremmo consumare almeno 2, ma preferibilmente 3 porzioni alla settimana di legumi, ma anche di più se si gradisce, da soli o abbinati ad altri alimenti (meglio se con la pasta o il riso, o altri cereali), a costituire un perfetto piatto unico.
Una porzione di legumi freschi corrisponde a 80-120 g, mentre se li prepariamo a partire dal prodotto secco dobbiamo considerare circa 30-40 g. Fanno eccezione i fagiolini, i fagioli corallo e tutti quei legumi di cui si consumano non solo i semi ma tutto il baccello: sono equiparabili agli ortaggi e quindi la porzione (pesata a crudo) è 250 g.

Il meteorismo: ovvero "gas" intestinale
La produzione di gas intestinali, per cui i legumi sono tristemente noti, è un problema reale, ed è dovuta ad alcuni costituenti zuccherini (galattooligosaccaridi) delle bucce, che non possono essere digeriti e non vengono allontanati con la cottura. Nel nostro intestino infatti mancano gli enzimi specifici in grado di attaccare quelle molecole, che diventano nutrimento dei batteri del nostro intestino, i quali li fermentano e ne fanno, appunto, gas. Il problema, ove dovesse costituire un limite alla scelta dei legumi nell'alimentazione, può essere risolto "passando" i legumi, e quindi eliminandone le bucce, oppure scegliendo legumi decorticati. In questo modo si facilita la digestione anche per i bambini più piccoli, durante le fasi di svezzamento.
Ovviamente il trucco è nell'usare un passatutto e non un frullatore poichè solo nel primo caso si eliminano veramente le bucce; nel secondo caso si triturerebbero solo più finemente il che non risolverebbe il problema della formazione di gas.
Il favismo
Si tratta di una particolare intolleranza ai legumi, ovvero  una malattia ereditaria provocata dalla mancanza di un enzima specifico capace di neutralizzare gli effetti di certe sostanze ossidanti presenti nelle fave. Il consumo di fave, totalmente sicuro per chi non è malato, provoca nei soggetti affetti da questa malattia delle crisi emolitiche. Il favismo è diffuso in particolari aree geografiche, e, nel nostro Paese, soprattutto in Sardegna.

lunedì 7 ottobre 2013

FIBRE E SALUTE




Cos'è la fibra alimentare


Col termine fibra alimentare si indica la parte filamentosa dei vegetali ovvero i polisaccaridi non a base di amido componenti le pareti delle cellule, il parenchima o alcune secrezioni dei tessuti vegetali e la lignina.

La fibra è resistente alla digestione da parte degli enzimi dell'intestino tenue dell'uomo e in genere tende ad assorbire acqua facendo aumentare il volume del materiale alimentare mentre procede lungo il tratto intestinale. Ciò contribuisce a favorire l’eliminazione dei residui della digestione, migliorando la funzionalità intestinale, e ad aumentare il senso di sazietà.

Una delle caratteristiche della fibra è anche quella di esercitare funzione "chelante" ovvero legante attraverso cui diminuisce dell’assorbimento di colesterolo abbassando d conseguenza il rischio di tumore del colon-retto, di diabete e di malattie cardiovascolari.

Funzionalità della fibra alimentare

Le fibre vengono classificate in due tipi:

insolubili - (cellulosa, parte delle emicellulose, lignina) sono in grado di assorbire acqua presenti principalmente nella crusca di cereali, sono caratterizzate soprattutto dalla loro capacità di fissare acqua (la cellulosa purificata può assorbirne da 5 a 10 volte il suo peso, la crusca ne assorbe circa 25 volte

solubili - sono maggiormente fermentabili ed hanno la proprietà di formare gel (ad esempio, il guar forma un gel circa 100 volte maggiore del suo peso iniziale) e di essere altamente fermentabili. Sono utilizzati in taluni prodotti dietetici perché, se associati ad una abbondante introduzione d’acqua, inducono rapidamente senso di sazietà.

FIBRE INSOLUBILI  
COSA SONO
Sono fibre insolubili la cellulosa, parte delle emicellulose e la lignina presenti principalmente nella crusca di cereali.
DOVE SI TROVANO
Presenti principalmente nella crusca di cereali, sono caratterizzate soprattutto dalla loro capacità di fissare acqua (la cellulosa purificata può assorbirne da 5 a 10 volte il suo peso, la crusca ne assorbe circa 25 volte).
COSA DETERMINANO
  • aumento della massa fecale
  • accelerato transito intestinale
  • riduzione del tempo di contatto con la mucosa intestinale di sostanze
  • potenzialmente nocive (tossiche, cancerogene, ecc.)
INDICAZIONI
Sono particolarmente indicate nella regolazione delle funzioni intestinali (prevenzione e trattamento della stipsi e della diverticolosi intestinale).


FIBRE SOLUBILI  
COSA SONO
Sono fibre solubili i galattomannani, le pectine, le gomme e mucillagini.
DOVE SI TROVANO
Sono contenute principalmente nella frutta, in alcuni legumi, nelle verdure e nei fiocchi d'avena. Hanno la proprietà di formare gel (ad esempio, il guar forma un gel circa 100 volte maggiore del loro peso iniziale) e di essere altamente fermentabili.
COSA DETERMINANO
  • rallentamento dello svuotamento gastrico e senso di sazietà
  • rallentamento del transito intestinale
  • un aumento dell'eliminazione degli acidi biliari (effetto che viene favorito anche dalla lignina e dalla crusca dei cereali)
  • una riduzione dell'assorbimento e della produzione di colesterolo
INDICAZIONI
Utili nell'alimentazione di soggetti con disturbi metabolici che traggono vantaggio da un assorbimento dei nutrienti lento e/o ridotto (diabetici ecc.) e nelle diete per la riduzione del peso (inducono senso di sazietà).


Fabbisogno di fibra e stili alimentari

La quantità ottimale di fibra insolubile da assumere è nell'ordine di ai 30 gr/giorno. Per raggiungere tale quantità è auspicabile aumentare il consumo di alimenti ricchi di fibre (cereali, legumi, verdure e frutta). Un'eccessiva quantità potrebbe invece determinare, per la presenza di fitati e di ossalati, una riduzione dell'assorbimento elementi minerali quali ferro, calcio e zinco di origine alimentare.




FIBRA E STIPSI

La stipsi è una condizione correlata a :
  • cause organiche: endocrine, gastrointestinali, fattori psicologici, fattori alimentari,condizioni neurologiche 
  • fattori non noti che definiscono la stipsi idiopatica. 

Qualunque sia la causa determinante tale condizione, è fondamentale correggere le proprie abitudini di vita e stile dietetico al fine di migliorare la qualità di vita e coadiuvare le specifiche terapie associate alle diverse condizioni patologiche che determinano la stitichezza.

Poche regole dietetiche

1. Aumentare l' attività fisica, eseguendo anche solo una semplice camminata giornaliera
2. Consumare olio extravergine di oliva a crudo
3. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno
4. Consumare circa 2 frutti al giorno
5. Consumare almeno 500 grammi di verdure al giorno, suddivise nei vari pasti
6. Ridurre il consumo di alcool
7. Preferire il consumo di alimenti ad alto tenore di fibre