sabato 29 giugno 2013

PACKAGING e BISFENOLO A



BISFENOLO A di cosa si tratta?


Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per produrre plastiche e resine la cui funzione è quella di fornire resistenza e durezza laddove impiegato; è ritrovabile nei policarbonati ovvero nelle plastiche rigide trasparenti ma anche nelle resine epossidiche usate per produrre pellicole e rivestimenti protettivi per lattine e tini.
Presente in molti dispositivi medici e odontoiatrici, lenti per occhiali e supporti ottici, elettrodomestici, caschi di protezione.
Il policarbonato viene utilizzato per produrre recipienti per uso alimentare come le bottiglie per bibite, i biberon, le stoviglie di plastica (piatti e tazze) e i recipienti di plastica. Residui di BPA sono presenti. 

FONTE DI BPA

La maggiore fonte di esposizione al BPA è legata all’alimentazione, da prodotti conservati in lattine di metallo che usano resine epossidiche nel rivestimento interno, ma soprattutto nell’’acqua confezionata in bottiglie che riportano il marchio PC. Si tratta di contenitori rigidi da non confondere con le bottiglie delle acque minerali che sono quasi tutte in polietilene tereftalato (PET).
Quando un materiale plastico riporta la sigla PC, si ha la certezza di avere di fronte a un oggetto in policarbonato, anche se che la marcatura delle plastiche alimentari non è obbligatoria.



Il pittogramma con le tre frecce ha di solito un numero all’interno: se va da 1 a 6 non è policarbonato. Se compare il numero 7 potrebbe trattarsi di policarbonato (o di altre sostanze plastiche) e in questo caso potrebbe essere presente il BPA.





EFFETTI SULLA SALUTE

Caratteristica del BPA è quello di migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono. La molecola si libera a contatto con i liquidi caldi (latte dei bambini) ed il calore ambientale, pensiamo all’estate all’aria aperta, al sole.

- xenoestrogeno: contrasta, bloccando, l’effetto dell’fT4 o L-tiroxina libera, oltre ad avere un blando effetto estrogenico per stimolo alla produzione dell’FSH e dell’LH: ciò sarebbe responsabile della menopausa prematura da insufficienza ovarica precoce o POF (Prematurian Ovarian Failure).

- altera il metabolismi del fetto per l'importante produzione di radicali liberi dell' ossigeno (ROS)

- può avere un ruolo nell'obesità, determinando resistenza insulinica

- può alterare il corretto sviluppo cerebrale dei bambini

- può causare malattie dello sviluppo sessuale e sterilità nei maschi

Dopo le perplessità espressa della FDA ( food and drug administration) su questa molecola, anche l' EFSA ( Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha discusso la questione del Bisfenolo A, stilando un vademecum sull’uso del BPA nei materiali a contatto con gli alimenti ai sensi del regolamento 10/2011/UE.
Nel 2011 la Commissione europea ha adottato la direttiva 2011/8/UE che proibisce l’impiego del BPA per la produzione di biberon per l’infanzia in policarbonato.

· Regolamento UE 10/2011 sui materiali plastici e i materiali a contatto con gli alimenti
· Direttiva 2011/8/UE che restringe l'impiego del bisfenolo A nei biberon di plastica

E’ importante però considerare che a tutt’oggi il BPA è autorizzato per l’impiego a contatto con i prodotti alimentari anche in altri Paesi come gli Stati Uniti e il Giappone.

Elenco aziende che si sono adattate alle nuove normative su BPA nei biberon



lunedì 24 giugno 2013

ACIDO FOLICO: l'importanza di una assunzione controllata

L' Acido Folico fa parte delle vitamine idrosolubili del gruppo B (vitamina B9), fortemente termosensibile e termolabile, viene in minima parte sintetizzato per via endogena dalla flora batterica intestinale, per ciò  la maggior parte deve essere assunto con continuità con gli alimenti.
L’acido folico si trova in abbondanza in lieviti,  verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga),  arance, legumi, limoni, kiwi e fragole, e nel fegato, rene e latte degli animali. Sono pochi i cereali che contengono acido folico in quantità tali da soddisfare con una singola razione il fabbisogno quotidiano.
L'assorbimento di vitamina B9 di origine animale è sensibilmente migliore rispetto a quello di origine vegetale anche se comunque il  processo di cottura è responsabile di distruggere dal 50 al 95%  del  folato presente nei cibi.

LIVELLI DI ASSUNZIONE RACCOMANDATA
I livelli di assunzione raccomandata  in Italia, così come in Europa, è di 200 μg /die nell'adulto inteso come apporto di poliglutammato ( forma in cui il folato si trova presente nei cibi, da non confondere con quello che si trova negli integratori di sintesi che invece presenta una unica molecola di glutammato).
L'importanza riconosciuta a questa vitamina è legata al suo ruolo di coenzima che assume dopo essere stato ridotto ad acido tetraidrofolico (THF) - forma attiva del folato nell'organismo -
Il THF rientra nel metabolismo degli aminoacidi, nella sintesi degli acidi nucleici, di DNA e RNA, nella formazione dell’emoglobina e di alcuni costituenti del sistema nervoso; è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione.
Esso interviene nella biosintesi delle basi puriniche e pirimidiniche e, insieme alla vitamina B12, è coinvolto nella metilazione del DNA.

CARENZA DI Vit B12 E ALTRE PATOLOGIE
La carenza di folati rappresenta uno dei deficit vitaminici più comuni che può essere conseguente: ad una inadeguata introduzione, ad aumentato fabbisogno, ad un alterato assorbimento, oppure all'assunzione di alcuni farmaci.
Sappiamo che una dieta ricca di vitamina B9  riduce i livelli di omocisteina: aminoacido associato al rischio di malattie cardiovascolari,  tanto che  supplementazioni di acido folico sono raccomandabili al fine di ridurre il rischio di ictus del 18-25% .
Una scarsa assunzione di folato è correlata a ipometilazione del DNA associato  ad un possibile aumento del rischio di tumore al colon retto.

FATTORI CHE NE RIDUCONO L'ASSORBIMENTO
Molteplici sono i fattori che possono influenzare negativamente l'assorbimento di vitamina B9 dagli alimenti quali: un deficit di zinco e /o  vitamina B12,  un eccessivo introito di legumi, cavoli e agrumi che contengono inibitori enzimatici, 'abuso di alcol, anoressia, celiachia, morbo di Crohn, epilessia, obesità, tumori e resezioni gastriche, malassorbimento a carico dell'intestino tenue, diabete di tipo II, gravidanza, allattamento, eccessiva produzione di globuli rossi, utilizzo di barbiturici, contraccettivi orali, sulfamidici, anticonvulsivanti, chemioterapici.

COSA COMPORTA UNA CARENZA DI Vit B12?
Comunemente in soggetti adulti  i segni di carenza legati ad una dieta priva di acido folico si manifestano precocemente  con:  ipersegmentazione dei neutrofili, macro ovalocitosi degli eritrociti, shift megaloblastico del midollo osseo (causando anemia megaloblastica), stanchezza accentuata, depressione, irritabilità, mancanza di concentrazione, riduzione nella sintesi di DNA e RNA con manifestazioni a carico di cellule a rapido turn over. 
Negli ultimi decenni, grande rilevanza è stata data a questa molecola in quanto riconosciuta come essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale, che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale.
In stato di gravidanza, la carenza di acido folico è un fenomeno frequente e ad elevata morbilità sia nei confronti della gestante che del feto con il manifestarsi di  eventi come: ritardo nella crescita intrauterina, parti prematuri e lesioni placentali, rischio di malformazione del feto soprattutto a carico del tubo neurale (DNT) associati a spina bifida e anencefalia.
I deficit di acido folico che si riscontrano in gravidanza sono legati al fatto che il feto utilizza le riserve materne di tale vitamina necessaria per la sintesi del DNA e delle proteine e per la formazione dell'emoglobina, non che per la crescita dei tessuti embrionali stessi costantemente coinvolti nei processi di proliferazione e differenziazione.
Il tubo neurale  è quella parte del feto che si sviluppa per formare il cervello, la scatola cranica e la spina dorsale, normalmente si chiude entro 30 giorni dal concepimento, se tale chiusura non avviene o non avviene  correttamente, il bambino sviluppa gravi malformazioni congenite come la spina bifida e l’anencefalia.
La spina bifida è il più frequente  fra i DTN  dovuta a una incompleta chiusura della parte inferiore del tubo neurale. La spina bifida comporta conseguenze anche molto diverse, che vanno da problemi che possono essere corretti con interventi chirurgici, a gravi disabilità fisiche legate a paralisi degli arti inferiori, difficoltà di controllo degli organi interni (intestino e vescica) e disabilità  mentali come difficoltà nello sviluppo e apprendimento e ritardo mentale, talvolta idrocefalia; l’80-90 % dei bambini con spina bifida sopravvivono fino all’età adulta.
L’anencefalia è una condizione in cui il cervello si sviluppa in modo incompleto o non si sviluppa affatto in seguito alla incompleta chiusura della parte superiore del tubo neurale. I bambini con anencefalia muoiono prima della nascita o subito dopo.
L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) raccomanda che le donne in età fertile che stanno programmando una gravidanza o che almeno non la escludano, assumano regolarmente dai 400 μg ai 5mg /die di acido folico  per ridurre il rischio di feti con malformazioni congenite in quanto capace di ridurre  il rischio di DNT del 50-70%.


DOVE SI TROVA IN NATURA LA Vit B12?
Visto che i più comuni e gravi difetti congeniti insorgono tra il concepimento e il 29° giorno di gravidanza, sarebbe corretto iniziare la supplementazione almeno un mese prima del concepimento per poi proseguirla per tutto il primo trimestre di gravidanza ed estenderla all'allattamento e al post partum, associato ad una alimentazione corretta  ed equilibrata, ricca in frutta (soprattutto agrumi) e  verdura ( soprattutto spinaci, carciofi, invidia, bieta, broccoli, cavoli).

ATTENZIONE AD UN  ECCESSO DI Vit B12 
Per quanto riguarda la popolazione nel suo complesso, l'assunzione alimentare di acido folico
non deve superare la dose superiore ammissibile di 1 mg/die (Opinion of the Scientific Commettee on Food on the Tolerable Upper Intake Level of Folate, espressed on 19 October 2000).
Alcuni studi di popolazione infatti hanno rilevato come l'acido folico giochi un ruolo anti tumorale sul colon, intestino, prostata, ma allo stesso tempo altri hanno evidenziato associazione tra aumentata incidenza tumorale ed alta concentrazione di acido folico probabilmente legata ad una ipermetilazione del DNA che può inibire l'azione di alcuni onco soppressori o di geni coinvolti nella riparazione del DNA.
In definitiva è possibile dire che la carenza di questa vitamina può provocare diverse patologie, ma anche che la sua elevata assunzione può causare danni altrettanto gravi.
Cosa opportuna sarebbe introdurla quotidianamente con una corretta alimentazione (non superando quindi la dose di 1mg/die) stando attenti a scegliere i nutrienti che maggiormente la contengono, senza ricorrere a cibi fortificati (cereali da colazione, succhi di frutta, un particolare latte UHT)o ad integratori.
Solo in stato di gravidanza risulta corretto apportare maggiori quantità di folati per evitare l'insorgenza di stati patologici ormai noti che insorgono a carico del feto e della gestante.




venerdì 21 giugno 2013

PIU' MOVIMENTO PER TUTTI

L’esercizio fisico associato ad una corretta alimentazione porta come effetto un aumento del metabolismo basale e quindi un aumento della capacità di bruciare calorie; ma è fondamentale che la riduzione del grasso corporeo debba avvenire senza una concomitante perdita di proteine, acqua, minerali e vitamine.

L'esercizio fisico praticato razionalmente, in maniera programmata e con continuità, oltre alla perdita dell'eccesso ponderale, apporta nel tempo degli adattamenti fisiologici molto importanti. Tutti i tessuti, organi e sistemi si adattano agli stimoli esterni, ma con tempi diversi gli uni dagli altri. Gli adattamenti più immediati sono quelli a carico dell'apparato locomotore, con l'aumento del tono e della massa muscolare per una migliorata sintesi proteica, di seguito migliora la qualità del tessuto tendineo, c'è un aumento dell'idratazione, del collagene e della quota glicoproteica. Migliorando il metabolismo delle ossa e delle cartilagini, anche il tessuto osseo e le superfici articolari vanno incontro ad adattamenti. A livello osseo migliora il metabolismo del calcio, il che porta ad un aumento della densità ossea e della capacità di resistenza meccanica. Le articolazioni sono meglio nutrite e lubrificate dal liquido sinoviale (presente in ogni articolazione), dando luogo ad un positivo inspessimento delle cartilagini articolari. Adattamenti a più lungo termine ma di fondamentale importanza si verificano a carico dell'apparato cardiocircolatorio e respiratorio. Aumenta la capacità contrattile del muscolo cardiaco, di conseguenza aumenta la gittata cardiaca e diminuisce la frequenza cardiaca a riposo. Aumenta il trofismo dei vasi che acquisiscono maggiore elasticità, migliora la capillarizzazione quindi c'è l'aumento del sangue in periferia e soprattutto una diminuzione delle resistenze periferiche e della pressione arteriosa. Migliora la capacità respiratoria, grazie all'aumento dell'ampiezza degli atti respiratori, dovuti ad una migliorata mobilizzazione della gabbia toracica. Aumentano gli scambi gassosi al livello degli alveoli polmonari, aumenta la capacità di trasporto dell'ossigeno nel sangue e la capacità di cederlo in periferia agli organi.

Lo sport: ottimo ma in eccesso non fa bene!

Sono molteplici i benefici legati all’attività motoria: cervello, apparato scheletrico e muscolare, umore, controllo del peso, detossificazione, ecc…ma l’importante è non esagerare: gli esercizi vanno fatti con criterio, sotto la guida di un istruttore e dopo controlli medici che certifichino uno stato di buona salute dell’individuo in modo da garantire esercizi mirati alle varie esigenze.

- OGNI GIORNO: salire le scale, andare al lavoro con mezzi pubblici, alzarsi a cambiare canale alla TV, lavori domestici, andare a fare la spesa a piedi, portare fuori l'animaletto domestico, andare in bici, lavare la macchina

- 4/5 VOLTE LA SETTIMANA:
attività aerobiche per circa 30 min: camminare a passo spedito, andare in bicicletta, nuoto, jogging, attività ricreative per oltre 30 min: danza, tennis sci, escursioni, gioco di bocce

- 2/3 VOLTE LA SETTIMANA:
attività del tempo libero: golf, giardinaggio, passeggio, riordino della casa,attività di resistenza e flessibilità: esercizi con pesi, flessioni sulle braccia, stiramenti, yoga, pilates

- MENO DI 30 MIN DI SEGUITO: stare davanti a TV, PC, telefono







Lo sport non è mai controindicato e chiunque può beneficiare dell’attività sportiva, anche se soffre di patologie particolari previa concordanza con il proprio medico che deve essere sempre informato di ciò che si desidera fare.


Un'eccessiva attività fisica si ripercuote sul cuore, sovraccaricandolo e indebolendolo prima del tempo. E non è vero che chi fa sport ogni giorno dimagrisce più velocemente di chi lo pratica due volte a settimana: la prativa sportiva deve essere sempre correlata ad un ottima alimentazione!


Infatti generalmente chi fa molto sport mangia anche di più e più spesso e concentra tutta la propria attività fisica in quei momenti di allenamento, senza abituarsi a condurre una vita sana. Al contrario, chi si dedica al fitness in modo moderato abitua il corpo a stare in movimento e rende lo sport parte integrante della propria vita, al punto che preferisce salire con le scale piuttosto che con l'ascensore e muoversi per la città camminando piuttosto che con l'automobile.


Sport nei bambini Praticare sport fin da bambini assicura un adeguato sviluppo delle ossa e dei muscoli, regola il metabolismo e favorisce la socializzazione. La sedentarietà nei bambini, li sottopone a rischio di sovrappeso, se poi alla sedentarietà si associa anche un’alimentazione non corretta, si aggiunge il rischio che, andando avanti con gli anni, aumentino i valori di colesterolo e si innalzi la pressione arteriosa, predisponendo in età adulta a problemi cardiovascolari. Fare sport sin da piccoli permette di acquisire un bagaglio di esperienze motorie che sarà prezioso per tutta la vita; un bambino che ha fatto sport, infatti, da grande sarà molto più avvantaggiato rispetto a chi non ha mai praticato attività fisica, perché ha strutturato una muscolatura migliore e ha ‘sperimentato’ e formato il proprio corpo in un’età in cui si sviluppano capacità coordinative, come l’equilibrio e l’orientamento.


Lo sport fa bene cervello !!!



Recenti studi hanno dimostrato che praticare regolarmente sport aiuta a difendere e a sviluppare il cervello. Fino ai vent’ anni l’attività fisica stimola infatti l’attivazione di circuiti neuronali utili e più sport si fanno più si predispone il cervello ad essere versatile, la pigrizia oltre a essere nemica della linea sembra essere una cattiva alleata anche della nostra intelligenza. Ricerche condotte in Scozia su un campione di persone di 70 anni ha dimostrato come l’attività fisica aiuti a proteggere il cervello dall’ invecchiamento. Gli scienziati scozzesi hanno riscontrato minori segni di invecchiamento cerebrale nelle persone che praticavano un esercizio fisico costante.

Sport e obesità

L'obesità è una patologia che va affrontata sia sul piano nutrizionale sia quello dell’attività sportiva al fine di aumentare il metabolismo.

Soggetti obesi hanno un rendimento sportivo è nettamente inferiore a quello dei soggetti normopeso, causa di ciò è il più elevato costo metabolico dell'esercizio, conseguente al trasporto di una massa corporea maggiore. Gli obesi sono sottoposti ad un aumentato stress articolare soprattutto a carico degli arti inferiori, presentano delle masse muscolari non adeguate, rese meno toniche dalla minore propensione al movimento ed hanno un maggiore consumo di ossigeno. A questi si aggiungono i problemi dovuti alla ridotta stimolazione del sistema nervoso, che si evidenziano nella deficitaria coordinazione, nella minore capacità di risoluzione dei compiti motori e nella rallentata capacità di apprendimento motorio.

Anche nei soggetti obesi, l'esercizio fisico praticato razionalmente, in maniera programmata e con continuità, porta alla perdita dell'eccesso ponderale.
L'intensità di lavoro da ritenersi ideale per il calo ponderale, quindi per bruciare i grassi è un'intensità bassa, all'interno della soglia aerobica, tra il 60 e il 70% della propria frequenza cardiaca massima per un tempo di non meno di 30-45 minuti, con una frequenza settimanale di minimo tre volte, alternando un giorno di riposo ed uno di lavoro









martedì 18 giugno 2013

IL GELATO

Il gelato spesso è considerato un dissetante e non un alimento anche se presenta delle caratteristiche tali per cui è un alimento a tutti gli effetti, poiché concorre a nutrire l’organismo e fornisce dei principi nutritivi molto importanti che sono facilmente digeribili e assimilabili .

Non è vero che il gelato può essere la causa di obesità, di alcune malattie,del diabete, è vero solo se lo inseriamo come un eccesso nella dieta giornaliera e non se viene considerato all'interno delle calorie totali giornaliere.Possiamo introdurlo nella dieta giornaliera come pasto sostitutivo, soprattutto nelle giornate che si ha poco tempo da dedicare alla pausa-pranzo ma va integrato con l’aggiunta di uno o due frutti in modo da apportare tutti nutrienti che non devono mai mancare ad ogni pasto:proteine, lipidi e carboidrati.

CHE COS’ E’ IL GELATO

Il gelato è un alimento ottenuto con un procedimento che incorpora aria all’ interno di una miscela liquida in fase di congelamento, con contemporaneo scuotimento.I gelati in circolazione sono di tantissimi tipi, che si ottengono differenziando il metodo di produzione e gli ingredienti utilizzati. E, a proposito di ingredienti… i principali sono latte, zucchero e uova, con i quali si produce la base. I vari gusti sono poi ottenuti aggiungendo altri ingredienti, come polpa di frutta, cioccolato, panna, caffè, ecc.

QUANTE CALORIE CI FORNISCE IL GELATO?


•Il gelato alla crema contiene panna, uova e sostanze più ricche dal punto di vista calorico, apporta 220 Chilo calorie circa per 100 grammi
• Il gelato alla frutta, che è composto da acqua, zucchero e polpa di frutta,apporta circa 165 Chilo calorie

Il gelato alla crema ha un valore nutrizionale maggiore ed è ricco di proteine,il latte apporta calcio e fosforo; il gelato alla frutta invece è importante per l’apporto idrico e vitaminico.

Nei gelati alla crema vengono usati sia i grassi di origine vegetale sia quelli di origine animale. Quelli di origine animale sono il burro, la panna e il latte, mentre i grassi di origine vegetale sono spesso il grasso di palma, il grasso di cocco. Tali grassi vegetali, in passato, venivano usati soltanto nella produzione industriale, ora sono permessi anche in quelle artigianali.

Alcuni esempi di apporto calorico:

- 1 pallina contiene 100 grammi di gelato
- 1 pallina alla crema fornisce 220 calorie, due palline 440 chilo calorie.
- 440 chilo calorie corrispondono circa ad un piatto di 100 grammi di pasta conditi con dell'olio, un po’ di formaggio grana o parmigiano reggiano, però avendo degli zuccheri facilmente assimilabili è un alimento che impegna poco la digestione, quindi rappresenta un pasto ideale soprattutto d'estate.

Gelato per TUTTI !

Ultimamente si trova con una certa facilità anche del gelato che va incontro alle varie esigenze ed INTOLLERANZE: ecco che nasce il gelato senza latte e/o uova, utilizzando latte di riso o soia; in questo caso si otterrà un prodotto meno cremoso e gustoso.

Molti produttori di gelato vantano in alcuni casi anche l’ assenza di zucchero sostituendo il saccarosio con il fruttosio, che ha le stesse calorie ma un indice glicemico più basso.

Altro esempio sono i prodotti gluten-free, senza glutine, per i celiaci.

IL GELATO E’ UN ALIMENTO SICURO?

Il gelato è un alimento fresco, che contiene alimenti facilmente deperibili(come le uova e il latte). Tuttavia dal momento della produzione a quello della commercializzazione il prodotto viene sempre mantenuto a temperature molto basse,che bloccano la riproduzione degli agenti patogeni.

Nel caso delle gelaterie artigianali, quasi tutte le gelaterie che non utilizzano preparati industriali, pastorizzano la miscela prima di lavorarla nella gelatiera, il che aumenta ulteriormente la sicurezza del gelato stesso.

Nel caso dei prodotti industriali (come le vaschette che si acquistano nel banco freezer dei supermercati), bisogna avere l’ accortezza non far scongelare il gelato durante il tragitto fino al congelatore di casa, né di far scongelare il prodotto, consumarlo parzialmente e poi ricongelarlo.

QUALITA’ DEL GELATO: artigianale o industriale?

Bisogna innanzitutto distinguere tra gelato artigianale e industriale. Le differenze riguardano sia i metodi di produzione che gli ingredienti utilizzati.

Il gelato artigianale di qualità è composto da materie prime fresche, con una fase di incorporatura dell’aria lenta, che raggiunge il 30 – 50% del volume del composto. Non è possibile produrre gelato di qualità senza utilizzare alcuni additivi (peraltro innocui), prima fra tutte la farina di semi di carrube come addensante.

Il gelato industriale, invece, contiene latte in polvere, oli vegetali, e additivi come coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi.Solitamente è più soffice e voluminoso, perchè contiene più aria, ma dipende dalla marca.

Insomma, dal punto di vista qualitativo il gelato artigianale non ha nulla da spartire con quello industriale, ma si possono anche trovare gelati artigianali di bassa qualità.

Il gelato artigianale, infatti, può essere fatto utilizzando una base liofilizzata alla quale va aggiunta acqua o latte. Spesso queste basi vengono prodotte con gli stessi ingredienti del gelato industriale. L’ unica differenza è dovuta al fatto che questo prodotto non deve essere conservato a lungo poichè viene venduto al dettaglio dal gelataio giorno per giorno.

È anche vero che attualmente esistono semilavorati industriali di qualità che consentono di produrre un gelato molto buono, dalla consistenza molto cremosa.Se a questi semilavorati neutri vengono aggiunti prodotti di qualità, si otterrà comunque un buon gelato.

GELATO SENZA PENSIERI

In ultima analisi un gelato sano è un alleato del buonumore e della linea. È nutriente. È appagante!

Meglio preferire i gusti che alla base hanno frutta, ricca fonte di antiossidanti, vitamine e minerali che contribuiscono a mantenere attivo il metabolismo, ma anche yogurt che fornisce fermenti buoni utili per l’intestino e proteine nobili che nutrono i muscoli e aiutano a bruciare più grasso, tenendo anche sotto controllo l’assorbimento degli zuccheri contenuti nel gelato.

BUONO E SANO: PREPARALO IN CASA IN 5 MINUTI!

Oggi è possibile creare un delizioso gelato di frutta senza bisogno di aggiungere zucchero, latte o glutine utilizzando un’apposita macchina per il gelato sano: basta surgelare la frutta preferita!

Ogni volta che si ha voglia di gelato, si toglie la frutta dal freezer 10-15 minuti prima e la si inserisce nella macchina... e il gioco è fatto! Così si otterrà una delizia ricca di fibre e a basso contenuto calorico: la soluzione ideale per i bambini e gli atleti, e in generale per tutti coloro che fanno attenzione alla linea. E se lo desideri, potrai arricchire la preparazione con pezzetti di



cioccolato o cubetti di yogurt surgelato, ma anche con spezie, frutta oleosa come nocciole e pistacchi, biscotti, confetture ecc. Ottimo anche per granite.

lunedì 10 giugno 2013

Sicurezza della carne - Ormoni, antibiotici, beta agonisti, anabolizzanti

Il problema della sicurezza della carne riguarda soprattutto le sostanze che vengono somministrate agli animali, che possono essere presenti come residui nelle carni che acquistiamo.
Le sostanze, lecite e illecite, impiegate nell'allevamento sono le seguenti:
  • antibiotici, usati per curare gli animali malati ma anche a scopo preventivo. Negli allevamenti industriali gli animali vivono in spazi ristretti che favoriscono lo sviluppo e la diffusione rapida di eventuali epidemie. A tutti gli animali, quindi, vengono somministrati farmaci allo scopo di prevenire eventuali malattie. Questi antibiotici possono rimanere nella carne macellata, e la legge impone dei limiti massimi da non superare.
  • anabolizzanti: questi prodotti sono vietati dalla legge europea, mentre alcuni di essi sono leciti in USA. Servono per aumentare la massa degli animali, soprattutto dei vitelli da latte e dei vitelloni, fino al 10-20% in più e accorciando i tempi di allevamento.
  • cortisone: anche questa sostanza è vietata dall'unione europea. Viene somministrata insieme agli anabolizzanti. Serve a dare benessere all'animale a fine ciclo, quando è stanco e stressato: lo fa stare bene e mangiare di più.
  • beta-agonisti o beta-stimolanti: si legano a specifici recettori delle cellule, modificandone il metabolismo a favore della crescita muscolare.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Dal 1994 è attivo in tutta Europa il cosiddetto piano residui, che obbliga tutti gli stati membri a effettuare controlli per verificare l'eventuale presenza di sostanze lecite e illecite nelle carni da macello.
Purtroppo  i controlli fatti in Italia sono troppo pochi, confrontati con la quantità di carne prodotta.
si fanno soltanto 6000 campioni sui polli nonostante i 600 milioni di tonnellate di polli macellati; dei 12 miliardi di uova consumate  fra fresche e contenute nei prodotti alimentari, il numero di controlli in tutta Italia è: 906.
L’ Università degli Studi di Torino, finanziata dalla regione Piemonte, che ha trovato il 30% di casi sospetti di somministrazione di anabolizzanti a vitelli da latte.
I casi sono solo "sospetti", poiché gli allevatori fraudolenti cessano la somministrazione prima della macellazione in modo tale che eventuali controlli non rilevino la presenza di queste sostanze.
La ricerca dell'università di Torino ha analizzato gli effetti secondari degli anabolizzanti sugli organi genitali dei capi di allevamento, rilevando nel 30% dei casi alterazioni la cui causa è da imputare con probabilità molto elevata all'uso di anabolizzanti; e nel 70% dei casi alterazioni al timo dovute probabilmente all'uso di cortisone.
Per quanto riguarda gli antibiotici, c'è da dire che i controlli, oltre ad essere pochi, non funzionano benissimo poiché per alcune sostanze il limite minimo individuabile dal test è superiore al limite imposto dalla legge.
 REALI RISCHI
I rischi per la salute riguardano principalmente gli antibiotici, il cortisone, gli anabolizzanti e i beta-agonisti o beta-stimolanti.
Gli antibiotici causano la cosiddetta farmaco-resistenza, ovvero assumendo antibiotici indesiderati, limitiamo l'efficacia degli stessi quando ne abbiamo veramente bisogno, sia perché indeboliamo il nostro organismo sia perché gli stessi microrganismi si sono abituati al farmaco.
Sebbene la carne di animali trattati con cortisone e anabolizzanti ne sia virtualmente priva, poiché per passare i controlli la somministrazione viene interrotta alcuni giorni prima della macellazione, in realtà qualche residuo rimane poiché non sono rari i casi in cui si sono verificati in bambini, consumatori abituali di carni bianche, bottoni mammari e ginecomastie, segni di evidenti squilibri ormonali legati ad un’accelerazione superiore al 60%sulla crescita ossea rispetto ai bambini di pari età in stato pre-pubere.
I beta-bloccanti sono veri e propri farmaci utilizzati per la cura delle malattie cardiovascolari e la loro presenza nelle carni, considerando che agiscono in dosi molto basse, è oltremodo indesiderata.
Oltre ai rischi su citati è bene annoverare anche:
·        Anomalie dello sviluppo sessuale: ovaio policistico,telarca, pubarca, ecc…
·        Malattie allergiche
·        Malattie immunitarie
·        Immunosoppressione
·        Possibile correlazione con tumori ormone-dipendenti (mammella,testicolo, colon, prostata)

COME COMPORTARSI
Da quanto detto risulta evidente che le garanzie offerte dai controlli ufficiali non sono sufficienti per garantire un livello di sicurezza accettabile. D'altro canto è difficile avere la sicurezza assoluta difronte a possibili frodi, a maggior ragione se il fenomeno è piuttosto diffuso.Occorre da un lato evitare posizioni estremistiche, dall'altro evitare di acquistare la carne con eccessiva leggerezza.
Non si possono definire criteri di scelta assoluti,ognuno deve cercare le fonti di approvvigionamento più sicure e comode, a seconda della situazione e del luogo in cui si trova. Di sicuro esistono carni più a rischio, che meritano una particolare attenzione, o la totale messa al bando dalla propria alimentazione.

CARNE DI VITELLO

Fino a qualche anno fa i vitelli da latte venivano separati dalla madre appena possibile, ed allevati legati ad una catena,senza possibilità di muoversi. Questa situazione, molto stressante per l'animale, comporta un aumento del rischio di contrarre malattie, il che impone un uso regolare di farmaci. Ora la legge impone di allevarli in un box, senza catena, ma i controlli sono scarsi ed è probabile che qualche allevatore utilizzi ancora il vecchio metodo.
Per ottenere carne tenera e bianca venivano (e vengono tutt'ora) alimentati con mangimi poveri di ferro. In natura, la carne dei vitelli sarebbe più rossa, e anche più grassa.
I vitelli sono gli animali più adatti alla somministrazione di anabolizzanti e cortisone, che ne aumenta ilpeso fino a 30 kg (il 15% circa del peso totale) e rende la loro carne povera di grassi, caratteristica gradita dai consumatori e quindi, in un certo senso,imposta dal mercato.
Queste caratteristiche pongono la carne di vitello a notevole rischio di frodi, poiché il produttore, oltre ad incrementare il guadagno, è in un certo senso "obbligato" dalle richieste di mercato a usare anabolizzanti. Per questi motivi sarebbe bene evitare il consumo di carne di vitello, preferendo quella di bovino adulto, oppure approvvigionarsi da fonti garantite. Se acquistate carne biologica o con certificazioni, non fermatevi alla facciata ma informatevi sui reali metodi di allevamento e l'alimentazione dei bovini.

CARNE DI POLLO E TACCHINO
Il pollo è di sicuro l'animale più soggetto a somministrazione di farmaci, a causa del grande affollamento degli allevamenti. Il fatto che sia allevato a terra non ha particolare significato: lo spazio a disposizione diogni singolo animale è comunque molto ridotto, il che costringe comunque all'uso di profilassi antibiotiche preventive, oltreché pregiudicare la qualità delle carni (che restano molto diverse da quelle dei polli allevati con metodi non intensivi). A meno di non rivolgersi ai prodotti biologici (che però sono molto costosi), è piuttosto difficile trovare polli che non siano stati trattati pesantemente con antibiotici.Infatti anche le certificazioni "fai da te" sponsorizzate dai più grossi produttori di polli sono spesso trovate pubblicitarie che non hanno significato in termini salutistici, non possono venire verificate e sono esenti da ogni controllo da parte di enti esterni.
Quindi è bene limitare l'uso della carne di pollo,se non si riesce a trovare una fonte di approvvigionamento sicura.
Meglio preferire carni di polli ruspanti, di cappone,di coniglio o ancora meglio di struzzo. Anche questi animali subiscono trattamenti farmacologici, ma in misura minore rispetto ai polli.

PRODOTTI DOP E IGP
 sempre più diffusi anche per quanto riguarda le carni, offrono garanzie di sicurezza aggiuntive grazie al maggior numero di controlli e l'obbligo di produrre secondo un disciplinare, e grazie (si spera) a una maggior etica del produttore che sceglie di puntare sulla qualità. Anche se, come abbiamo visto, le frodi avvengono anche in Italia, il nostro paese è storicamente meno colpito da scandali rispetto agli altri dell'Unione Europea: è bene affidarsi al mercato italiano acquistando carni di animali cresciuti e macellati in Italia. La nuova legge dovrebbe consentire agevolmente di risalire alle informazioni necessarie, esposte in etichetta.